Categoria: psicosomatica

Autoipnosi dello specchio d’acqua

I testi di autoipnosi sono centinaia,  hanno lo scopo di far emergere ricordi, nuclei emotivi di dolore, metabolizzare emozioni negative, condizionare comportamenti utili alla persona.

Sedetevi su una morbida poltrona e ascoltate la traccia audio (suono di pioggia battente, temporale estivo, pioggia tropicale…ne troverete molte simili su you tube) per almeno venti minuti…il suono della pioggia è regressivo. Immaginate di trovarvi in una grotta di montagna mentre fuori piove incessantemente. E’ piacevole sentirsi al sicuro, potete osservare la pioggia che cade, potete sentirne il rumore ma voi siete al sicuro e godete della piacevole sensazione data dalla piccola grotta accogliente, siete avvolti da una morbida copeta e osservate semplicemente la pioggia cadere. Avete la sensazione che la pioggia con la sua forza spazzi via tutti i pensieri, piano piano concentratevi solo sul vostro respiro e sulla pioggia che cade incessante, fino ad annullare il senso del tempo che passa. Al cessare della pioggia (20 minuti minimo di nastro) immaginate di uscire dalla vostra grotta e di dirigervi verso un bellissimo lago di montagna, una volta raggiunto specchiatevi in esso. Ormai è giunto il sereno, l’acqua del lago appare quasi ferma, quale sensazione domina la vostra vita in questo ultimo periodo? (Ansia, rabbia, tristezza….) lasciate che questa sensazione si riversi nel lago e come una pellicola che si riavvolge lasciate che la vostra vita scorra al contrario per far emergere tutte le volte in cui vi siete sentiti così (ansiosi, arrabbiati, tristi, in colpa…) rivivete di volta in volta quei momenti, prendendovi tutto il tempo che vi serve, di volta in volta passate ad un ricordo antecedente per giungere fino alla fonte della vostra sensazione, guardate l’evento riflesso nello specchio d’acqua, rivivetelo, immergetevi in esso e poi lasciatelo andare per sempre. Come vasi comunicanti certi eventi della vostra vita sono legati tra loro dal filo sottile dello stesso vissuto emotivo ecco perchè a volte un odore, un suono, una situazione di oggi apparentemente neutra ci fa piombare in uno stato emotivo negativo…una volta giunti al ricordo piu’ antico tornate al presente con la sensazione di leggerezza e libertà data dall’essersi liberati di un grosso peso che non vi opprimerà piu’, prendetevi 10 minuti per ritornare al presente ascoltando una traccia audio piacevole di musica classica e immaginate di riprendere la vostra camminata in montagna e di giungere in cima alla vetta.

Claudia Rainville

Tutti dovrebbero leggere i libri di Claudia Rainville in special modo “Metamedicina”. Vi elenco qui di seguito i suoi testi e poi vi spego pechè sono così importanti.
“Metamedicina, ogni sintomo è un messaggio”
“Il segreto per guarire”
“Guarire le ferite del passato”
“Cambia la tua vita”
“Il grande dizionario della metamedicina”.
Metamedicina spiega le connessioni esistenti tra i conflitti psicologici che la persona sta vivendo o ha vissuto nel passato e i malesseri fisici che la affliggono oggi, per risolvere questi problemi reali del corpo è necessario farsi delle domande e analizzare cosa questa malattia ci stia comunicando, l’autrice stessa è passata attraverso innumerevoli malattie risolvendo le quali è giunta ad un grado di consapevolezza profondo su come mente e corpo siano interconnessi.
“Il segreto per guarire” ci dà una visione diversa da quella in auge sulle vaccinazioni, illustrandone anche la storia”.
“Cambia la tua vita” lo consiglio come guida da leggere parallelamente alla stesura di un diario personale, rispondendo alle domande che vengono poste nel testo si giunge ad una piu’ profonda consapevolezza di sè.
“Guarire le ferite del passato” raccoglie tante storie di vita analizzando le quali si posson comprendere i meccanismi che uniscono mente e corpo e nelle quali il lettore si puo’ rispecchiare.

Seminario di tecniche pratiche di meditazione ed autoipnosi

E’ necessario allenare la mente esattamente come facciamo con il corpo e le tecniche di meditazione ed autoipnosi sono il mezzo giusto per farlo, possiamo quietare i pensieri, coltivare stati emotivi di benessere, riprendere il controllo del contenuto della mente, migliorare le nostre prestazioni, agire su varie patologie a diversi livelli ecc.

Sto raccogliendo le iscrizioni a seguito delle quali deciderò la data in cui organizzare il seminario di “Tecniche di meditazione ed autoipnosi”, il seminario si terrà in un’unica giornata dalle 9.00 alle 17.00, il costo sarà  70 euro a persona, il mese sarà dicembre 2015, il seminario sarà organizzato solo a fronte del raggiungimento di un numero sufficiente di partecipanti. Per informazioni e per ricevere il programma della giornata telefonatemi senza impegno al 3479127065 sarò lieta di darvi tutte le delucidazioni possibili.

Sento che mi sto per ammalare seriamente.

Domanda:

Il mio problema è che mi sento malato, ho già fatto molte analisi ma il medico di base dice che non ho nulla, che non risulta nulla. eppure io mi sento male…temo di avere qualcosa di serio…un tumore….non so se fidarmi del medico di base.. .ho per sicurezza contattato un luminare e anche lui mi ha rassicurato. A questo punto potrebbe essere che in realtà il mio sia un problema psicologico, mi vergogno a parlarne, e ammetto certi giorni mi sento malato sul serio e questa storia che sia solo un problema psicologico…ancora non mi convince. Ho speso parecchio in analisi, le ho fatte due mesi fa, ma ho già voglia di rifarle.

Risposta:

Caro D.B. innanzitutto i disagi psicologici non sono affatto da sottovalutare, non sono da mettere in secondo piano rispetto a quelli fisici anzi spesso vi è una commistione tra loro, il perchè tu abbia sviluppato questo sintomo e come farvi fronte può essere affrontato in terapia, è un sintomo comune ma acquista un suo senso all’interno della storia personale di ogni individuo. Il problema può essere affrontato e risolto e non devi temere di parlarne, prova a fare qualche colloquio con un terapeuta che ti aiuti a focalizzare quelle aree in cui adesso e nel passato hai provato disagio.

Quando andare da un terapeuta

Può essere difficile decidere il momento più opportuno per rivolgersi ad un terapeuta, spesso si pensa che la situazione che si sta vivendo non sia “poi così grave” e per questa ragione si staziona più a lungo nel disagio.

In assoluto non esiste un motivo più valido di un altro per chiedere aiuto, qualunque situazione impedisca alla persona di avere una soddisfacente vita familiare, sociale, lavorativa, deve essere affrontata.

Se si percepisce che qualcosa nella propria vita è cambiato, che ci si sente limitati nel normale svolgimento della vita quotidiana, se si percepisce un senso di sofferenza, qualunque ne sia la ragione, essa è un valido motivo per giungere in terapia, (Maria, 19 anni, dice “mi sento sciocca se penso che ciò che mi fa star male è così banale, quando c’ è gente che ha malattie incurabili, c’è gente che muore…), Maria, acquisendo coraggio, dando giustamente voce al suo malessere dà importanza a se stessa, il problema infatti acquista consistenza solo all’interno della storia della persona, e solo lì può esser valutato, non al di fuori.

Quando è utile una psicoterapia?

La terapia è utile se la persona si rivolge volontariamente al terapeuta, se è motivata al percorso terapico. Il paziente al termine della prima seduta decide se intraprendere un percorso con quello specifico terapeuta o contattarne degli altri, è molto importante che egli possa scegliere in assoluta libertà, che senta se, con quello specifico professionista, si sente o meno a proprio agio nel parlare di sè.

Per quali ragioni è utile rivolgersi ad un terapeuta?

Ci si può rivolgere ad un terapeuta anche se non si sta vivendo uno stato acuto di sofferenza, anche per far chiarezza su alcuni punti della propria vita, per comprendere meglio alcune cose che stanno accadendo in se stessi o nel mondo fuori.

Il terapeuta ha ascoltato centinaia di storie di vita dunque si fa portatore di un grande bagaglio di esperienze, è lì a testimoniare che moltissime altre persone han provato quello stesso disagio, che non si è soli, non si è “strani” nè “matti”. Non c’è nulla che non possa essere affrontato e superato..

La durata della terapia è variabile, dipende dal percorso che è necessario fare, può durare anche solo pochi mesi, la singola seduta ha durata di cinquantacinque minuti, ci si incontra una o due volte la settimana nello studio del terapeuta. Lo psicoterapeuta non prescrive farmaci ma può seguire un paziente che è in cura presso uno psichiatra e sta seguendo una terapia farmacologica, i due percorsi possono andare di pari passo, per condurre il paziente ad uno stile di vita migliore.

Ho deciso: cambio lavoro

Marta, 30 anni, vive in un ambiente di lavoro ostile da ormai un anno, le colleghe in ufficio sono molto critiche, non perdono occasione per deriderla appena si allontana… non veste in modo consono al posto di lavoro, non svolge con efficienza i compiti affidatele, non è sufficientemente veloce nel portare a termine le pratiche, sono alcune delle accuse mossele. Le colleghe, oltre a metterla continuamente a disagio, non le illustrano il lavoro da svolgere, Marta infatti è alla prima esperienza in quel settore, si sente spaesata, pur manifestando grande impegno e dedizione, avrebbe bisogno di un supporto da parte delle colleghe, tutte più grandi di lei di almeno venti anni e tutte assunte lì da almeno 10 anni.
Parlando con Marta si evince che ella è l’unica in quell’ufficio munita di laurea, l’unica che parla fluentemente francese e inglese, ciò ha portato la direzione centrale della ditta ad affidarle da subito compiti di grande responsabilità, gratificanti incentivi economici e possibilità di carriera. In ufficio ormai da anni si eran instaurate tra le persone che vi lavoravano, particolari equilibri, gerarchie non legate al livello di inquadramento reale ma all’anzianità e Marta, pur non avendo consapevolmente fatto nulla per urtare gli animi delle colleghe aveva destabilizzato l’ordine e le regole non scritte di come ci si rapporta l’un l’altro in quell’ufficio.
Marta sta molto male, in quel luogo di lavoro trascorre 8-10 ore di lavoro ogni giorno e alzarsi al mattino per recarsi là è diventata una condanna da cui volersi sottrarre nonostante lo stipendio sia alto.
La storia di Marta è solo uno dei molti racconti di vita lavorativa in cui si possono emotivamente identificare tutti coloro che, per ragioni differenti, vivono con sofferenza l’idea di affrontare la propria giornata di lavoro.
Capita spesso che, come è  accaduto alla nostra protagonista, la persona si senta impotente dinanzi ad una situazione che vive come impossibile da gestire, non sente di aver scelta.
Nell’indecisione sul da farsi il tempo passa e si continua a rimandare qualunque azione possibile, si ha paura di compiere un passo falso dunque si attende il momento giusto, quello più favorevole, che però non arriva.
Ci si sente fermi, cristallizzati lì e ogni giorno la forza per reagire viene meno.
Compaiono stati di malessere fisico di varia natura, mal di testa, nausea, dolori articolari… stati d’ansia ecc.
il corpo e la mente si indeboliscono contribuendo ad affievolire la forza vitale dell’individuo, la sua capacità di analizzare con distacco e a fondo la situazione.
Se si vive una situazione di disagio sul posto di lavoro è importante prenderne atto e agire il prima possibile.
Essere coscienti giorno per giorno del proprio stato di benessere, imparare a riconoscere i segnali inviati dal corpo, ci permette di fare prevenzione. Elencare in forma scritta i motivi di disagio aiuta a ragionare meglio su ciascun punto:

  •     da quanto tempo il lavoro non mi soddisfa?
  •     abito lontano dal posto di lavoro?
  •     è mal retribuito?
  •     non è in rapporto al mio titolo di studio?
  •     le ore di lavoro sono troppe?
  •     il responsabile è incoerente, irascibile, ha sbalzi d’umore e si rivolge alle persone con toni bruschi?
  •     i colleghi sono ostici?

Prendere in mano la situazione, sentirsi soggetto attivo e non passivo della propria vita, cominciare ad agire non importa da quale punto significa comunicare a se stessi che non si è più nella condizione “stasi” ma in quella “divenire” indipendentemente dall’obiettivo.
Bisogna agire contemporaneamente su tre front:

  1.     i punti precedentemente elencati, l’obiettivo è conservare il lavoro precedente;
  2.     la propria formazione, l’obiettivo è mantenersi aggiornato, esplorare nostre nuove potenzialità anche in ambiti da noi non ancora sondati, per sviluppare nuovi sogni e prospettive;
  3.     cercare un nuovo posto di lavoro in modo serio, esplorando davvero tutte le possibili strade.

Spesso infatti alla domanda diretta “Come hai cercato lavoro?” si scopre che, in realtà il curriculum non è stato preparato in modo corretto, sono stati inviati pochi curricula, sono stati sondati solo pochi canali di contatto col mondo del lavoro.
I motivi? Si teme di essere troppo anziani, poco preparati, si teme sia solo una perdita di tempo… “il settore è saturo”, “adesso tanto, c’è la crisi”, “ho bambini non mi vorranno”… ci si è etichettati dunque si parte sconfitti in partenza, non si cerca lavoro con convinzione, ci si arrende alle prime difficoltà perchè la nefasta profezia si autoavvera.

Ritrovare la serenità

Sia che stiate lottando contro la depressione sia che vogliate semplicemente comprendere meglio le vostre emozioni, troverete questo libro veramente utile.
Attingendo insegnamenti profondi tanto dalle tradizioni meditative orientali quanto dalla terapia cognitiva, quattro studiosi eccezionalmente qualificati mostrano come aggirare le abitudini mentali che portano alla disperazione, per poter affrontare più efficacemente le sfide della vita.
Jon Kabat-Zinn è la guida gentile e incoraggiante che vi accompagnerà nelle meditazioni guidate del CD allegato al volume, rendendo completo il programma che il testo propone a chi voglia riconquistare serenità e benessere.
Gli autori

Mark Williams insegna Psicologia clinica all’Università di Oxford.

John Teasdale ha insegnato Psichiatria all’Università di Oxford.

Zindel Segal insegna Psicoterapia all’Università di Toronto.

Jon Kabat-Zinn è noto a livello internazionale come scienziato e insegnante di meditazione. Ha insegnato Medicina all’Università del Massachusetts.

I principi della DBT in azione.

Questo testo è rivolto a tutti gli studenti del settore socio assistenziale, gli psicologi gli psicoterapeuti, i medici …

I Sogni

Questo testo tratto dagli scritti di Edgar Cayce è davvero interessante, analizzando i nostri sogni possiamo trarre nuove …

Dipendenza da videogiochi.

Francesco ha 17 anni, da un anno a questa parte passa quasi tutta la sua giornata davanti al computer a giocare ai videogiochi, …