Categoria: Coppie

Tattiche d’amore

Lo sapevate che inviando un messaggio ad una persona sempre alla stessa ora sempre in determinati giorni, si crea una aspettativa nel cervello di chi lo riceve e nel momento in cui la persona non lo riceve più vive un malessere, un disagio, anche se la persona che lo inviava non era inizialmente di suo interesse?  Queste ed altre interessanti considerazioni fanno di questo libro un testo interessante su cui riflettere. Mostrare interesse vero e sincero per la persona amata, ascoltarla molto, esserci nel momento del bisogno, conquistare la sua amicizia, evidenziare gli aspetti speciali ed unici dell’altro e non mostrarsi sempre disponibili…ma persone che hanno impegni, appuntamenti…persone che non pendono dalle labbra dell’amato, altrimenti la posizione down di potere provocherebbe perdita di interesse nell’amato…chiedergli solo un appuntamento per volta per non invadere eccessivamente la sua sfera di libertà..non perdersi d’animo al primo rifiuto ma mostrarsi determinati e perseveranti, arriverà il momento in cui la persona amata avrà bisogno proprio di te…e molto altro ancora, un libro da leggere senz’altro.

Che cos’è l’amore. Non fidarti dell’istinto in amore.

Martina giunge in terapia completamente sconvolta, ha una relazione da tre anni con Matteo un uomo di vent’anni più grande di lei, la storia tra loro non è felice ma lei non riesce a lasciarlo. Matteo è un libero professionista molto affermato in campo artistico e Martina avrebbe voluto apprendere da lui tale arte ma Matteo è molto geloso dei suoi segreti e non le ha insegnato nulla..anzi la sminuisce di continuo, la umilia non fa che decantare quanto lui alla sua età fosse performante, Matteo la relega a ruoli secondari, non le dà attenzioni e sfoga con urla e lancio di oggetti le frustrazioni della sua giornata.

Cerco con Martina di capire cosa ami di lui facendo domande mirate e la risposta è sempre “no”. “Ti coccola?, Ti stimola culturalmente? Ti conivolge nelle sue uscite con gli amici? Ti dice cosa apprezza di te?…Le domande sono tante ma la risposta è sempre “no”. Ora ciò che è importante capire è perchè Martina sente il bisogno di stare con quest’uomo che la fa sentire una nullità, che la relega nei suoi ritagli di tempo, che non la coinvolge nelle sue relazioni sociali. L’istinto la spinge verso di lui, lei si sente innamorata di lui. La risposta sta in una coazione a ripetere, c’è stata nel passato di Martina una relazione che non è andata a buon fine e che il suo inconscio la spinge a ripetere affinchè abbia finalmente un esito diverso, una relazione tra lei e la madre, tra lei ed il padre, oppure una relazione che i genitori di Martina avevano tra loro o con altri significativi…un tipo di relazione che l’inconscio di Martina vuole capire vuole dominare…vuole risolvere, dunque Martina non è davvero innamorata di quest’uomo ma quest’uomo è solo un mezzo per risolvere altro. Nel caso specifico abbiamo individuato nella relazione che la madre di Martina ebbe con un uomo che non era il padre, ciò che l’inconscio di Martina voleva comprendere rivivendola, la madre di Martina era fuggita con quest’uomo quando lei aveva solo 11 anni e poi questa relazione si era rivelata distruttiva per la madre proprio per le caratteristiche dell’uomo in questione, caratteristiche molto simili al suo attuale compagno. Rielaborando questo trauma Martina è riuscita a cambiare e ad uscire da questa trappola dell’inconscio.

L’inconscio spesso ci spinge a capire, a ripetere situazioni del passato e il mezzo con cui lo fa è far sentire la persona innamorata di qualcuno che non ha le caratteristiche per farci stare bene, per comprendere se quello che si sta vivendo è vero amore è necessario analizzarlo, bisogna stare attenti a non proiettare sulla persona qualità che non le sono proprie, chiedersi se si tratta solo di attrazione fisica (a volte agisce come una droga), se la persona si comporta in modo irrispettoso con noi, se condivide i nostri valori e progetti di vita, se è equilibrato nel rispetto degli spazi di libertà…se ci si sente dipendenti da questa persona bisogna andare alla ricerca del motivo inconscio che ha fatto scattare tale bisogno.

Uomini e donne incoerenti in amore

Spesso capita di ricevere in terapia persone che giungono con la motivazione di non credere più nella propria capacità di giudizio. Ci si sente completamente spaesati quando si percepisce di avere sbagliato nel valutare un compagno o una compagna, non ci si fida piu’ di se stessi. Elena in studio appare estremamente sofferente, si chiede come sia possibile che il fidanzato che fino al giorno prima le proclamava il suo amore, l’abbia lasciata, Marco racconta di una compagna che faceva progetti di vacanza insieme e che poi, senza apparente motivo, senza alcun preavviso lo lascia.

Per recuperare la fiducia nelle proprie capacità di valutare gli individui che incontriamo è dunque importante analizzare insieme tutte le fasi del rapporto…possono così emergere comportamenti del compagno a cui non si è dato peso ma che in realtà potevano far presagire il triste epilogo, piccoli episodi che stidevano rispetto all’idea che il paziente si era fatto della propria storia d’amore e che per questo, per bisogno di coerenza (il cervello ha sempre bisogno di coerenza), aveva rimosso o sminuito.

A volte ci si trova dinanzi a persone il cui linguaggio non corrisponde al comportamento, individui molto capaci sul registro verbale, in grado di tessere meravigliose storie d’amore tramite messaggi, in grado di far innamorare creando desiderio, in un sapiente gioco di presenza e assenza, pur tuttavia si tratta di una trama teatrale che non trova riscontro nei comportamenti. Il terapeuta puo’ aiutare a svelare le incoerenze, gli indizi che avrebbero creato allerta se considerati, in modo da recuperare pienamente l’autostima e la fiducia in se stesso del paziente.

 

Aggressività nella coppia

Domanda:

Buona sera dottoressa noi siamo una coppia con problemi…io ho 52 anni e la mia compagna 45, la nostra storia tra alti e bassi dura da 17 anni, abbiamo già tentato circa 6 anni fa una terapia di coppia ma, dopo tre sedute abbiamo smesso di andare, davanti al terapeuta litigavamo solo, le scrivo perchè ho letto che lei gestisce le coppie diversamente dalle normali terapie di coppia, lei vede in sedute differenti l’uomo e la donna …vorrei provare questo diverso approccio.
I problemi tra me e la mia compagna sono tantissimi, lei è impulsiva, irascibile a volte violenta con le cose di casa, io e lei poi non ci capiamo è come se parlassimo lingue diverse e poi non riesco più ad avere rapporti sessuali con lei, da tanto tempo, quello che mi chiedo è se secondo lei dottoressa io e la mia compagna abbiamo ancora possibilità di risolvere i nostri problemi, forse è tardi?

Risposta:

La ringrazio per la domanda, no non è mai troppo tardi per cercare il modo giusto per comunicare. Il metodo che utilizzo io per le terapie di coppia dà davvero ottimi risultati, io vedo in giorni differenti ora l’uomo ora la donna in modo che i singoli componenti della coppia trovino tutto lo spazio possibile per essere davvero se stessi, io ho il segreto professionale dunque le persone possono dire in seduta davvero tutto quello che accade nella loro vita, io farò da mediatore di quegli elementi che consentiranno una migliore comprensione l’uno dell’altro e aiuterò la coppia a trovare la propria dimensione ideale, l’obiettivo è il benessere di entrambe. La mia statistica di successo nelle terapie di coppia è davvero alta.

Mancanza di stima nella coppia

Franca (30 anni) dice che il marito Giuseppe (34 anni) da qualche mese ha cominciato a screditarla, quando sono in presenza di amici non perde occasione per metterla a disagio, la critica, le fa domande a cui lei non sa rispondere, ride di lei. A casa  le fa notare quanto lei sia inadeguata ed incapace ad affrontare una conversazione su qualunque argomento, non sa nulla di sport…di arte…di politica…ecc. Adesso tutti i difetti di Franca sembrano emergere in modo insopportabile per il marito, egli la accusa di non occuparsi a sufficienza della casa, di essere superficiale e trascurata…

Per Franca la vita con Giuseppe è diventata impossibile, sta perdendo sicurezza in se stessa sta cadendo sempre di piu’ in uno stato depressivo.

Giuseppe e Franca sono insieme da sei anni e sposati da tre.  Il divario culturale tra i due non è mai stato un problema anzi, a Giuseppe piaceva la semplicità di Franca, la sua allegria, la sua spontaneità, Franca sente di esser stata sempre così, come è ora, non sente di essere cambiata, perchè dunque solo adesso, il solo stare in presenza di lei, scatena la furia critica del marito?

I due coniugi sono venuti in terapia separatamente, hanno affrontato alcuni colloqui singoli in cui è emerso lo specifico vissuto di ciascuno, il sentimento d’amore era ben radicato da entrambe le parti solo che  Giuseppe stava vivendo una particolare crisi esistenziale che non aveva attinenza con la vita di coppia, la moglie in quel momento stava svolgendo il ruolo di capro espiatorio di una rabbia intensa che però aveva origine altrove. Giuseppe da uomo profondamente intelligente qual era ha riconosciuto questo e ha lavorato sulle reali fonti del proprio malessere.

Franca dal canto suo ha lavorato sul riequilibrio del senso di se’ e sul manifestare il proprio affetto al marito nel rispetto di se stessa, la coppia ha ripreso la propria vita insieme con piu’ consapevolezza.

Spesso capita che disagi, tensioni, malumori che hanno matrice in altre aree della vita sfocino nel rapporto di coppia, si pensa che rompendo il legame si stara’ bene ma non e’ così.  La vita è una torta ed ogni fetta è importante, il lavoro, gli amici, gli interessi, la famiglia d’origine…non siamo solo coppia percio’ la coppia non deve e non puo’ avere la responsabilità del completo benessere. La vita di coppia viene spesso idealizzata, ci si chiude nel rapporto a due e si pretende da questa piu’ di quello che possa dare.

 

 

Un senso di incertezza profonda

Domanda:

Mi chiamo Chiara e da tre mesi intrattengo una relazione con un collega di lavoro L., sono sposata da sette anni e ho un bimbo di tre, non avevo mai avuto storie prima, solo che da un po’ di tempo mi sentivo vuota, sentivo che la vita scorreva sempre uguale, i giorni sempre uguali…Adesso però non mi sento felice, ho paura, ma non so di cosa.
L. vorrebbe che io e mio figlio andassimo a vivere da lui, con mio marito il clima è glaciale, io non sono più me stessa e lui sospetta qualcosa, l’ho sorpreso a controllarmi il cellulare…però io non so che fare, non decido…facendo così ho paura di perderli entrambe ma non posso farci niente sono come congelata, che devo fare?

Risposta:

Un bravo terapeuta non deve dire cosa fare ma deve lasciare che la decisione maturi dentro la persona, probabilmente andrebbero indagate tutte le possibili cause che possono bloccarla nella scelta, forse lei si sente giudicata dalla sua famiglia di origine, forse si sente responsabile per suo figlio oppure prova ancora un forte sentimento nei confronti di suo marito e ancora le ragioni possono essere davvero molte, per circoscriverle è importante conoscere la sua vita e la sua storia, avremo modo di farlo se lei mi contatterà, non sarà per forza necessario un percorso lungo, a volte bastano alcune sedute per sbloccare una situazione di stallo che dura da tempo e intraprendere una strada che poi la persona può proseguire anche da sola.

I principi della DBT in azione.

Questo testo è rivolto a tutti gli studenti del settore socio assistenziale, gli psicologi gli psicoterapeuti, i medici …

I Sogni

Questo testo tratto dagli scritti di Edgar Cayce è davvero interessante, analizzando i nostri sogni possiamo trarre nuove …

Dipendenza da videogiochi.

Francesco ha 17 anni, da un anno a questa parte passa quasi tutta la sua giornata davanti al computer a giocare ai videogiochi, …